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Argomento : Le fonti del fiume Savio

Utente del Sito

postato il
06/06/2009 22:26:29

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Email ricevuta in data 6/6/2009

Ci siamo casualmente imbattuti nella pagina riguardante le fonti del Savio.
Avendo avuto la sfortuna (purtroppo, perché sarebbe un'escursione splendida) di visitare le suddette fonti, volevamo fare alcune precisazioni.
Oltre al fatto che le indicazioni sono piuttosto deludenti, ci sono pochissimi cartelli intermedi con scarse indicazioni, nessun indicazione sul tempo o sulla distanza residua per raggiungere le fonti, aggiungiamo che non bastano affatto delle normali scarpe da ginnastica visto il terreno più che scivoloso e franoso in diversi punti, poco prima delle fonti ci siamo trovati sbarrati la strada da una rete di filo spinato, non ci sono posti di riparo dalla pioggia, il blocco delle fonti è tenuto PESSIMAMENTE, sporco, rovinato, etc. stesso dicasi per le lastre che formano il primo tratto dal blocco della caveja..
Insomma, è tenuta veramente male ed è assolutamente poco valorizzata, tant'è vero che in pochi vorrebbero addentrarsi e pochi alla fine lo fanno. Siamo andati a fare un'escursione anche al parco naturale del fiume savio all'altezza di via Germazzo, dietro al lago di Borgo Paglia.
Stato e condizioni pessime. Io mi chiedo cosa si aspetti a valorizzare questo fiume, dalle sue fonti fino ad ogni suo tratto, a livello turistico, ambientale, sociale e culturale. Le persone sarebbero ben liete di riscoprire il proprio fiume, ma a queste condizioni non ci si stupisce se in pochi se ne interessano e se nessuno tra le persone che conosciamo sia mai stato a vedere le fonti.
Saremmo veramente lieti di portarci dei nostri amici quando sarà in condizioni dignitose ed il percorso sarà maggiormente praticabile.

Saluti libertari, laici, ecologisti

 

 

Appennino Romagnolo

postato il
06/06/2009 22:31:19

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replica Utente del sito del : 06/06/2009 22.26.29 -
messaggio : Email rice


Non posso far altro che apprendere con dispiacere quanto mi dite.
Tengo però a precisare:
Nel mio articolo ho citato che è percorribile con scarpe da ginnastica (io avevo quelle e non ho avuto probemi) o con scarponcini leggeri.
Chiaro che se ha piovuto di recente il fondo prevalentemente sassoso diventa anche scivoloso.


Per quanto riguarda le indicazioni scarse concordo, sappiate che l'edicola in legno all'inizio  del sentiero (spero ci  sia ancora) fu  installata da un privato che ha una villetta a Montecoronaro, nella mia descrizione inoltre ho cercato di inserire alcuni riferimenti visivi, la distanza approssimativa e i tempi.


Per quanto riguarda stato del sentiero e delle fonti ....  io stesso non sono riuscito ad avvicinarmi al 'monumento' causa un enorme branco di mucche al pascolo (ne faccio cenno anche nell'articolo) e con il grande caldo di quel giorno il pericolo oltre che dalle mucche derivava anche dalla sicura  presenza di zecche.
Infine ma non meno importante, il mio non è un sito istituzionale, ma solo un sito privato senza scopo di lucro e non finanziato da enti locali, che cerca di raccontare per scritti e immagini il territorio, un territorio che amo e sento mio.
Capirete quindi che anche a me possa dispiacere quanto da voi rilevato e quanto anche da me constatato in tanti altri luoghi raccontati sul sito.
Purtroppo non sappiamo valorizzare quanto di importante e bello abbiamo, e il vostro racconto ne è la dimostrazione,  ma io con le sole mie forze più che cercare di raccontare e  fotografare quanto di bello (e non) abbiamo sul territorio, putroppo non posso fare.
Ritengo comunque, anche perchè anonima, di poter pubblicare l'email sul forum, chissà che qualche ente preposto (Comunità Montana ? , Comune di Verghereto ?) non abbiano un attimo di riflessione.
Grazie in ogni caso per la segnalazione.
Cordialmente

James

postato il
13/06/2009 14:07:36

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Eccomi qua, sono io l\'utente che ha inviato quel messaggio! :)

Nel caso posso pubblicare tutto il racconto che ti ho inviato nel messaggio successivo, è stata davvero un'avventura. Giusto domenica poi siamo andati alle fonti del Rubicone, anche se non abbiamo capito se le fonti sono lì vicino al masso che indica l'aneddoto di Giulio Cesare. Puoi darmi delucidazioni?

Appennino Romagnolo

postato il
14/06/2009 21:25:14

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Certo che puoi pubblicare la seconda email.

Per quanto riguarda il fiume Rubicone nasce nei pressi del sasso:

Per quanto ricordo nasce da una piccola bolla d'acqua lì vicino circondata da un canneto, anche se come il suo "vicino" torrente Uso le acque di sorgente sono scarse, pricinpalmente raccoglie le acque piovane della vallata.

pietrapazza

postato il
15/06/2009 10:09:01

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Salve a tutti,

mi chiamo Pier Luigi,vivo a Bagno di Romagnae sono un accompagnatore di media montagna e guida del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.

Vorrei rispondere al gruppo 'laici', non c'era un vero riferimento di persone!

Mi rendo conto che a volte è un pò difficoltoso, raggiungere posti invitanti dal punto di vista naturalistico, ma forse è proprio per questo che, si può fare un piccolo sforzo fisico, magari si è affrontata l'escursione dopo pioggia, e con questo si può anche capire lo sforzo di coloro che hanno tracciato il sentiero.

Che cpoi dopo non vi sia una vera e propria manutenzione, questo è sicuramente un dato di fatto e sicuramente poco lodevole per chi gestisce quella parte di territorio.

Personalmente ho portato in escursione adulti e scolaresche, sappiamo tutti che i ragazzi quasi mai adoperano scarponi da trek, eppure  hanno affrontato l'itinerario senza oparticolari difficoltà.

Anzi,, normalmente dsi divertono moltissimo, essendo il tracciato particolarmente suggestivo ed emozionale, prima di arrivare alla conca delle sorgenti.

Diverttevi

Piè

James

postato il
06/01/2010 15:03:21

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Questo il testo della seconda parte della mail:

mi spiace risponderle con così tanto ritardo, spero di esser più rapido nella replica la prossima volta. :) Mi scuso se il tono è stato un po' forte, pensando che il sito fosse istituzionale e pertanto che la mia mail finisse nelle mani dei diretti (o almeno qualcuno vicino a loro) responsabili della zona devo aver alzato un po' il livello della mia espressività. Apprendo invece che anche lei altro non è che l'ennesimo amante di un appennino veramente stupefacente (per vari fattori che già sappiamo) che spesso viene ben poco valorizzato né viene tenuto in considerazione dal punto di vista culturale, sociale, economico, turistico.
La scivolosità del sentiero non era dovuta a pioggie recenti (o almeno il fondo terroso mi pareva piuttosto secco) ma a punti in cui l'accumulo di pietrisco molto viscoso e la pendenza non indifferente rendeva complicato stare in equilibrio e spesso il piede scivolava (non si preoccupi, io sono andato tutto sommato bene, la mia ragazza ha avuto un po' di 'smarrimenti' momentanei ma nessuna caduta rovinosa per fortuna è occorsa, le scarpe erano da ginnastica sul tipo delle Asics/Tiger, non so se le conosce, sono sneaker con la suola molto piatta e piuttosto liscia, non sono 'scarpe da ginnastica' tipo quelle da running, per intenderci, che già hanno un fondo più complesso e strutturato!)..Sulle indicazioni scarse, è oltremodo amareggiante che sia stato un privato ad aver avuto l'accortezza di segnalare il percorso dalla strada, per di più non capivamo se il cartello indicava che bisognava proseguire in quella direzione per '1H' (1 ora? Non so, a me una H maiuscola fa venire in mente solo l'elemento chimico Idrogeno! :D quindi non saprei, dalla mia ignoranza in materia, per cosa stesse in quel contesto ) o se invece era da lì che iniziava il percorso. Dopo aver proseguito ed esser arrivati al successivo paesino dove le indicazioni per le fonti del Savio ci facevano tornare indietro, abbiamo capito che dovevamo tornare lì e provare ad andare su per quel sentiero! Per quanto riguarda la sua descrizione, ad averlo trovato prima il suo sito, saremmo stati molto più tranquilli. Purtroppo abbiamo deciso di andare a vedere le fonti del Savio nel mentre eravamo a quelle del Tevere, vedendo su una cartina che erano non molto distanti e pensando che sarebbe stato fattibile come per quelle del Tevere appunto. Tutt'altra pasta, direi! :( Pertanto ci siamo avventurati, in maniera un po' azzardata, senza un'indicazione né della difficoltà del percorso (io non ho avuto grossi problemi ma la mia ragazza, essendo già meno resistente in quando ragazza ed essendo non allenatissima a fiato, ha rasentato la crisi nervosa a metà percorso :D ), né della durata dello stesso, né delle possibili varie insidie..Noi siamo andati a luglio, le mucche c'erano ma non ostacolavano il passaggio, in compenso i loro prodotti di scarto riempivano allegramente l'ultimo tratto del sentiero ma quella ormai era la meno. Per fortuna non abbiamo avuto problemi per le zecche, per quello ci è andato bene, anche se proprio a ridosso della fine del bosco, poco prima dell'inizio del sentiero da cui si vedono già le fonti, abbiamo preso uno di quei temporali estivi dove l'acqua viene giù a secchiate, riparandoci (so benissimo che è rischioso ma difficile far diverso in una situazione così) sotto gli alberi, essendo ingenuamente sprovvisti di ombrello dato che, vista la giornata più che soleggiata, era rimasto in auto! :( Vedendo l'approssimarsi del tramonto e non potendo più aspettare, arrivati ormai dopo tanta pena alla meta abbiamo corso fino ad una pseudo bacheca (per giunta vuota, senza alcuna cartina o altro) con una sorta di tettoina, lì vicino alle fonti, dove ci siamo riparati fino alla fine del temporale che per fortuna è arrivata dopo pochi minuti. Il tutto per vedere un masso ammuffito e sporco da cui sorgeva il fiume della mia città che sgorgava per i suoi primi metri su un rivolo artificiale fatto di lastre coperte di sporco e non so che altro, per arrivare poi ad un fossato più grande dove l'acqua era quasi putrida, visto lo sporco e l'inquinamento dello stesso. Alla fine siamo tornati alla macchina incavolati come non mai, e per di più ci siamo imbattuti in due coppie di signori sulla cinquantina, in vacanza dalla Sicilia, che volevano cimentarsi nella nostra stessa impresa, vista anche l'ora e visto il nervoso accumulato, abbiamo vivamente sconsigliato la cosa invitandoli a godersi altri piaceri delle nostre terre di cui senz'altro non sarebbero rimasti delusi. Alla fin fine, da poco più che 20enne, posso annoverare quest'esperienza tra le avventure più caratteristiche della mia vita, da raccontare quasi ridendoci sopra e da ricordare volentieri, ma sono veramente amareggiato e deluso di come viene gestito il patrimonio naturale, culturale e storico delle nostre terre. E dire che qualcuno ha anche il coraggio di prendersela con gli immigrati per dire che il paese va male o di dire che invece di spendere soldi nella cultura e nella valorizzazione dei paesaggi sarebbe meglio sistemare alla perfezione le strade, così potranno passare comodamente col suv o l'auto sportiva e fregandosene del resto, continuando ad ignorare i veri valori che contraddistinguono il nostro territorio ed il nostro Belpaese.
Lei forse fa anche troppo, o meglio vista la passione che la spinge fa ciò che di più naturale le viene da fare, com'è giusto che sia, è chi dovrebbe fare e non fa, chi viene pagato (peggio ancora) per occuparsi dei cittadini e del territorio che non fa, ed è con loro che mi incazzo sonoramente, perché quando ci vuole ci vuole, anche perché magari per motivi come questo persone che potrebbero sviluppare la nostra stessa passione si troverebbero invece con tanta disillusione e frustrazione da abbandonare la possibilità di continuare a portare avanti l'interesse e l'amore per la montagna e l'appennino.
La mail non solo la può pubblicare (anzi se mi da il link alla pagina del forum dove l'ha postata vengo a seguire il dibattito, sperando che ne sia nato uno) ma può anche mettere il mio nome e cognome dato che non ho nessuna vergogna a manifestare il mio dissenso per ciò che viene fatto di un bene pubblico come il nostro appennino (e non solo, perché come le ho detto anche il parco fluviale del Savio nella zona del cesenate è in condizioni pessime!) ed anzi, se si faranno vivi esponenti delle aministrazioni locali, la invito a dargli la mia mail per potermi contattare così gli spiego come si fa politica e come si gestisce la cosa pubblica!
Ringrazio lei per avermi risposto e per aver messo a disposizione degli internauti un bel sito sulle meraviglie dei nostri monti e delle nostre vallate! Noi non molliamo, anzi stiamo progettando la prossima spedizione, Foresta della Lama, sperando di tornare a casa col sorriso! :) Nella speranza di continuare ad esser in contatto, porgo
Cordiali Saluti
Giacomo Orsucci 

James

postato il
06/01/2010 15:21:21

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replica pietrapazza del : 15/06/2009 10.09.01 -
messaggio : Salve a tutti, mi


 

Carissimo Pier Luigi,mi fa piacere leggere il tuo post, a cui rispondo subito. Innanzitutto è un piacere parlare con una guida del Casentino, spero di poter venire al più presto ad un'escursione sopra Ridracoli. In secondo luogo, non siamo 'il gruppo laici', se ti riferivi al mio post iniziale, siamo una coppia di appassionati della montagna ma purtroppo non la riusciamo a frequentare tanto spesso quanto vorremmo.

Lo sforzo fisico ci sta, e capisco, anzi lo faccio spesso, lo sforzo di chi si occupa di tracciare un sentiero. Non capisco invece la superficialità nel mettere la segnaletica alquanto scarna e il fatto di mettere indicazioni ben poco chiare sulla difficoltà e soprattutto sulla lunghezza del percorso ed il tempo necessario.. '1H' non vuol dire assolutamente nulla, e lungo il percorso quei pochi segnali che ci sono non indicano la distanza residua per raggiungere le fonti..La pioggia, ahinoi, ce la siamo beccata appena arrivati ad avere le fonti in vista, uscendo dal sentiero alberato, e quindi non potevamo certo 'affrontare l'escursione dopo la pioggia'..Non chiedo certo di avere delle pensiline come alla fermata dell'autobus, magari con connessione wireless a internet per vedere il meteo, ma almeno un minimo di agevolazioni per chi non ha la fortuna di affrontare il percorso con il supporto di una guida esperta. Per quanto riguarda poi il 'sacrificio' (che tale non è, perché è e dovrebbe esser un piacere) per raggiungere posti naturalisticamente fantastici, aggiungo che dopo tutta la fatica fatta arrivare a vedere delle fonti costituite da un rigagnolo sporco che esce da un pietrone altrettanto sporco e rovinato non è certo gratificante. Quindi il mio, il nostro problema, era più che altro la delusione nel vedere come viene tenuta la zona circostante le fonti, che potrebbe essere valorizzata esattamente com'è valorizzata quella delle fonti del Tevere (forse il fatto che attorno a quest'ultime vi sia un interesse economico di varie attività commerciali incide sullo stato delle fonti, migliore di quelle del Savio?)..

A proposito di analogie, nemmeno io avevo scarpe da trekking, anzi avevo delle comunissime sneaker della Onitzuka Tiger, non certo scarpe per salire sentieri ciottolosi, ma ho comunque avuto modo di percorrere la strada senza grosse difficoltà. La mia ragazza, con scarpe ben più lisce e piatte nella suola delle mie, qualche difficoltà l'ha avuta, non aiutata anche dal fatto che non è abituata a questo tipo di sforzo. Però a quelle del tevere non abbiamo avuto alcuna difficoltà, quindi ho evidenziato l'oggettiva differenza tra queste e quelle del Savio, differenza che può essere meglio indicata a mio avviso.

Mi fa comunque piacere che i gruppi che di solito accompagni a queste fonti si divertano, spero che non vi becchiate mai un temporale come il nostro, almeno non a poche centinaia di metri dall'agognata meta {#emotions_dlg.09}

A presto

 

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